Fiorentina, tutto quello che c'è da sapere sul difensore goleador Gonzalo Rodriguez

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    A Firenze, quando si parla di difensori centrali, viene in mente subito un nome: Daniel Alberto Passarella, il ruvido stopper argentino che negli anni ‘80 fece innamorare il Franchi grazie alle sue doti comportamentali, ai suoi piedi ruvidi eppure fini, ai suoi gol (ben 35 in 139 apparizioni). Ebbene, quest’anno nel capoluogo toscano è riscoppiata la passione, tanto più perché due dei tre difensori che compongono la retroguardia imbastita da mister Montella sono appunto argentini; a inizio stagione i riflettori erano puntati tutti su Facundo Roncaglia, subito in gol, grande temperamento, idolo della Fiesole. Nel tempo però è emerso il suo compagno di reparto, anch’egli argentino (è nato a Buenos Aires il 10 aprile 1984), una faccia che ricorda quella del compianto comico Andrea Cambi, un vizietto tipico del Caudillo formato 1985/86 (15 gol per Passarella quell’anno): parliamo di Gonzalo Rodriguez, un difensore nel pieno della sua maturità.
    La Fiorentina si è assicurata le sue prestazioni nella finestra di mercato estiva appena passata, acquistandolo dal Villarreal retrocesso per 1,5 milioni di euro (per lui contratto triennale a un milione all’anno); eppure le volontà del giocatore era un’altra. Arrivato al Sottomarino Giallo nel 2004, calcisticamente era cresciuto nel San Lorenzo dove aveva cominciato a fare sul serio col professionismo e dal quale era partito per l’Europa; in Spagna otto anni da protagonista con la camiseta amarilla (248 presenze e 8 gol) e i capelli lunghi, anche se con due seri infortuni ai legamenti di entrambi alle ginocchia. Poi l’annata storta, la retrocessione, il club vuole cederlo, lui sceglie di tornare al San Lorenzo:
    “Era già stato fatto tutto per il mio ritorno al San Lorenzo: mancava soltanto l’ultimo sì del Villarreal. Il mio agente ha scoperto solo all’ultimo che il Villarreal aveva in mano una proposta più vantaggiosa da parte della Fiorentina. Se avessi voluto andare al San Lorenzo, avrei dovuto pagare di tasca mia la differenza. Mi hanno messo con le spalle al muro e non avevo altra scelta che accettare, altrimenti mi avrebbero tenuto in Spagna e fatto allenare da solo a fare giri di campo. Mi dispiace molto perché ci tenevo a tornare in Argentina”.
    Non un buon biglietto da visita, anche se aveva aggiustato il tiro qualche giorno dopo quando, tornato a trovare i suoi ex compagni per prendere le ultime cose, aveva dichiarato alla stampa locale:
    “Il posto del Villareal è nella Liga. Quando sono arrivato ci militava ed è lì che avrei voluto lasciarlo. Per me sono stati 8 anni incredibili, ma era giusto cambiare. Avrei voluto terminare qui la mia carriera ma ora sono pronto per questa nuova sfida”.
    Insomma, non era ancora arrivata l’ora di innamorarsi dell’Italia e di Firenze; così Rodriguez comincia a vivere sulle rive dell’Arno, a conoscere i suoi nuovi compagni, l’allenatore Vincenzo Montella, i tifosi, la Serie A in generale. E ci prende gusto: su twitter ha postato una foto della sua inseparabile chitarra con la dicitura “Suonare con questa vista non ha prezzo, 100% ispirazione“, lunghe passeggiate con la compagna, e poi c’è la partita la domenica. Gonzalo le gioca quasi tutte (13, tranne una per squalifica) e va a segno addirittura 4 volte, di cui l’ultima su rigore (la conferma che ha i piedi più che gentili). Religioso (ha un tatuaggio che ritrae la Madonna), riservato, educato, in campo è silenzioso ma carismatico, sta studiando l’italiano (”Spesso parliamo in spagnolo, con Roncaglia o Borja Valero, ma sarà fondamentale imparare l’italiano“) e, dunque, alla fine ha ceduto alla passione della Viola:
    “Dopo l’infortunio al ginocchio che ho avuto mi sono ripreso molto bene, sto bene e sono contento di essere alla Fiorentina che è senza dubbio un club di primissimo livello. Questa è un’occasione che non potevo assolutamente perdere. Montella è un bravissimo allenatore, per certi aspetti simile a Pellegrini che ho avuto al Villarreal. Entrambi vogliono sempre la palla a terra, con la squadra che deve avere sempre il controllo della palla. Meglio non parlare di scudetto, bisogna pensare gara dopo gara. Non pensavo di trovarmi in una squadra così forte questa estate, sono un po’ sorpreso e, al contempo, felice di far parte di questa Fiorentina”.
    E felice lo è anche la società: ottimo affare a livello tecnico, economico e umano. Poi ci sono i tifosi, che con Gonzalo Rodriguez possono stare tranquilli.
     
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